Con la pista monodirezionale nessun atterraggio o decollo su Firenze
La nuova pista quindi non comporta atterraggi e decolli dalla parte della città di Firenze, che potrà essere interessata da sorvoli solo in casi di emergenza, rappresentati da eventuali necessità di effettuare “riattaccate” nella discesa dalla piana verso Firenze, cioè interrompere la procedura di “atterraggio 12” e riprendere quota. Un’eventualità che con la nuova pista risulterà minimale, quantificabile nello 0,1% degli atterraggi, quindi in circa 16 casi all’anno al 2018 e 24 al 2029, ossia meno di quante possono essere oggi riattaccate e dirottamenti in un tipico giorno critico per condizioni meteorologiche sfavorevoli (nel2015 sono stati dirottati o cancellati 1.016 voli, in gran parte per tali condizioni, e spesso un dirottamento è preceduto anche da due o tre tentativi di atterraggio con successiva riattaccata). La nuova pista sarà quindi nettamente migliorativa anche sotto l’aspetto dei sorvoli di Firenze per le “riattaccate”.
La nuova procedura prevista nell’eventuale “riattaccata” in direzione di Firenze avrà in ogni caso caratteristiche tali da evitare il sorvolo del centro cittadino, seguendo una traiettoria che passerà sulla parte nord della città, su una direttrice sopra Firenze Nova e Campo di Marte per poi virare verso sud all’altezza di Coverciano. La procedura, che inizierebbe nella piana, almeno a 3-4 km dall’abitato, verrebbe comunque effettuata con la massima pendenza di salita consentita (5%) in modo da passare su Firenze a quote elevate senza poter generare problemi.
Tags: aeroporto firenze, nuova pista, pista monodirezionale
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